La storia del branco

Tutto cominciò a metà degli anni ’90 , periodo molto caldo dal punto di vista alcolico e goliardico.

Capo branco era un cinghialone di nome Claudio che, dall’ ”alto” della sua posizione, teneva il branco radunato e soleva organizzare scorribande alcoliche in un locale allora molto in voga: L’INDIAN CAFÈ in Piazza Moscova a Milano.

Tutti i mercoledì sera i cinghiali del gruppo sgrufolavano fino a notte tarda, abbeverandosi copiosamente e danzando alla luna. Il più delle volte la serata finiva con un rito quasi cannibalesco: il mitico panino alla salamella del baracchino……

L’istinto di aggregazione dei facoceri portò il gruppo ad allargarsi , comprendendo membri appartenenti a tutta l’Insubria che solevano, al richiamo del capo branco, raggiungere i luoghi di scrofaleggio.

La danza dei cinghiali continuò per tutti gli anni novanta… durante questi anni i luoghi di ritrovo cambiarono passando dall’INDIAN CAFÈ al 22, per finire al PELLEDOCA e di tanto in tanto al FRIENDS.

Bevanda tipica degli incontri, a parte le classiche pinte di “luppolo”, era un intruglio di rum e menta chiamato MOJITO. Questa mistura portava il gruppo a danzare fino a notte fonda in stati di euforia estrema; alcuni sostengono di aver raggiunto il karma, altri di aver visto il “Crapino di Dio” tra le nuvole in cielo, una cosa è certa…….., dopo l’estasi ……….. la stanchezza e lo stato catatonico sopravvenivano impietosi, portando il branco a raggiungere in qualche modo le tane per cercare un po’ di quiete tra i fumi dell’alcool. Il giorno che seguiva, al risveglio, i cinghiali si leccavano le ferite per la lunga nottata (attività tipica del giorno seguente era ruzzolarsi nel giaciglio con mal di testa persistente).

Con il passare degli anni alcuni membri del gruppo cominciarono a figliare e a spostarsi tra le lande dell’Insubria per cercare pascoli più floridi e esperienze diverse. I nuovi sotto-branchi, le responsabilità e il duro lavoro per procacciarsi il cibo, hanno un po’ rallentato il ritmo dei ritrovi, ma il branco non disdegna di ritrovarsi ancora, anche solo a piccoli gruppi.

Sicuramente anche in futuro non mancherä mai la voglia di cercare nuove occasioni per incontri e serate in allegria ….. tanto più che il capo branco sta pensando di fondare un luogo di ritrovo fisso per un sano scrofaleggio in compagnia, ricreando cosi quell’atmosfera di goliardia e spensieratezza che ha contraddistinto gli anni novanta.

Uno sgrufolo a tutti …

Max